Mi piace molto questa definizione “Calciatore pensante”. L’ho coniata insieme ad un mio compagno ai tempi dell’Albinoleffe stagione 2009-2010, Gabriele Cioffi, oggi allenatore a livello internazionale. Per pensante non intendo dire che durante un allenamento o una partita pensa alle problematiche del mondo…. grazie alle sue capacità di lettura della situazione pensa alla soluzione e immediatamente la applica. Mi è capitato di chiedere il perché di una giocata o di un comportamento ad un giocatore: la risposta era lontana dal principio che la situazione di gioco richiedeva. Esempio per capirci: situazione di ripartenza,giocatore che propone uno smarcamento incontro alla palla. Perché? La situazione creatasi richiede apertura degli spazi, velocità per non permettere il recupero degli avversari, giocate in verticale. Spesso il pensiero è corretto perché stato spiegato o preparato prima, o perché già visto o perché la situazione riconosciuta è simile ad altre già avvenute. Per essere giocatore pensante devo avere un bagaglio di conoscenze, competenze, esperienze , vissuto da cui attingere . Gli articoli di questo blog possono essere un contributo, seppur minimo, ad arricchire le conoscenze di situazioni di calcio, in cui la risposta funzionale rispetto alla dinamica creatasi deve essere veloce e corretta. Inoltre il calcio non è uno sport individuale: più sono i giocatori pensanti, più ne beneficia l’intera squadra.
Roby